mercoledì 25 luglio 2012

I miti da sfatare

Prima di tornare ai ricordi e far resuscitare persone e situazioni ormai sepolte nella mia mente, voglio trattare un argomento che mi preme molto.

Molti credono che noi lesbiche...         ...Scusate un attimo...

Certo che "LESBICA" è proprio una parola odiosa, non la sopporto. La trovo cacofonica, parte liscia e scorrevole per la sibilante per poi andare a sbattere contro questa BICA angusta.
Avrei voluto angosciarvi con una spiegazione analitica della parola e cercando mi sono scontrata nel blog "lezpop" in cui pare che siano d'accordo con me, "lesbica" è proprio una parola antipatica, ecco. Lì criticano anche la parola "lella" e non potrei essere più d'accordo anche su questo.

In ogni caso non era questo ciò di cui volevo trattare. Torniamo al dunque.

Molti credono che noi lesbiche non siamo come tutte le altre donne e può risultare vero sotto qualche punto di vista, ma il concetto chiave è che donne lo siamo. Magari molte, per la società in cui siamo oggi, è come se dimenticassero di esserlo, ad esempio a volte si vedono omette alte un metro e una vigorsol assumere atteggiamenti da bulletti scaricatori di porto e diciamo che non sono il massimo del gradimento, adesso molti penseranno:"anche tra le etero ce ne sono", certo certo, peccato che oltre al comportamento, spesso le lesbiche ci mettano anche l'aspetto. Per non parlare di quei bellissimi ragazzini di 14-15 anni che poi scopri essere ragazze ultra ventenni. Sia chiaro che la mia non vuole essere una critica severa, ma solo un'osservazione, dato che ognuno è libero di comportarsi/vestirsi come vuole.
Dove voglio andare a parare quindi?

Resto spesso turbata da persone che mi dicono "ti comporti proprio da femmina" e me lo sento ripetere molto spesso nonostante (vi assicuro) io non sia assolutamente un modello di femminilità, anzi!
Io ho i miei capricci, le mie esigenze, le mie fissazioni che possono risultare delle "debolezze" tutte al femminile, ma in quali "tavole della legge" e in quale equazione matematica è scritto che la lesbica deve essere quella tosta, sfatta, che non si depila e blablabla?
SFATIAMO questi falsi miti per favore.
Certo, probabilmente saremo meno fissate delle tante etero che stanno sempre lì a controllarsi il trucco, la borsetta a riporto con gli orecchini, il tacco 25cm ecc, ma diamine abbiamo anche noi i nostri vezzi.
Ormai quasi tutte ci preoccupiamo del nostro aspetto (il "quasi" devo tenerlo purtroppo), anzi, direi proprio che oggi le lesbiche si infighettano proprio per bene, si seguono correnti di moda che non saranno quelle di Valentino e altri grandi stilisti, è raro trovarne una con un vestitino insomma, ma lo stile c'è!!! Poi, per dindirindina, ci depiliamo!!!!! La ceretta e le altre tecniche depilatorie sono arrivate anche tra noi eh, intanto è più igienico, poi, per noi in particolare, è più comodo e infine, lasciatemelo dire, esteticamente più benaccetto.


Se avete altri falsi miti da sfatare, ben vengano :)

lunedì 23 luglio 2012

Non-ricordi discordanti

Come direbbe Marina nell'omonimo libro di Zafòn:
"ricordiamo solo quello che non è mai accaduto"
 questioni di punti di vista o forse di alzheimer giovanile, però io preferisco pensare che chi abbia una fervida memoria sia rinchiuso nel passato, indotto da una malinconia sfrenata per ciò che è stato e un timore cieco se non indifferenza per ciò che è e sarà, ecco perché la mia memoria ha seri problemi. Ho sempre preferito vivere nel presente e proiettarmi nel futuro.

Tanta gente mi chiede se mi sono sempre piaciute le donne, questo mi costringe a guardare indietro, la cosa non mi comporta ansie, figurarsi, i piccoli traumi infantili gli ho già che belli superati, è solo che.. ma chi se ne frega?
Volete sapere se preferivo giocare con le bambole o con il pallone e le macchinine?
Se preferivo indossare i vestitini o la tuta?
Che tristi clichè.

Certo è che quando all'asilo giocavamo ai mostri che rapivano le principesse e i principi che le liberavano, fare la principessa non è mai stato il mio ruolo e cosa più importante è che impazzivo di gioia quando riuscivo a far sorridere le altre bimbe.
Crescendo ho imparato a familiarizzare con i maschietti, da un lato avevo il desiderio di essere al centro delle loro attenzioni, dall'altro un senso di rivalità inimmaginabile. Volevo essere più forte, più veloce, più agile.
Poi hanno cominciato a crescermi le tette e addio sogni di gloria.
Non che desiderassi essere un maschio, a dire il vero stavo bene così come stavo, non pensavo affatto a "quella è femmina e quello è maschio", l'adolescenza ha cambiato tutto.
Ho cominciato a guardare le persone in modo diverso e anche me stessa, che mi stava succedendo?
Non mi piacevo e di conseguenza soffrivo perché sapevo di non piacere, non a qualcuno in particolare eh, a tutti, maschi e femmine. Cercavo di seguire le modalità di pensiero di quelle neodonnine che si stavano creando tra le mie compagne, ma io ero lontana anni luce, non mi fregava niente del "trucco e parrucco", così mi sono isolata.
Del sesso sapevo già tutto, i miei genitori a undici anni mi hanno regalato un libro sull'educazione sessuale, il ché non mi ha turbata più di tanto, sapevo già quasi tutto quello che c'era da sapere a quell'età. Immaginavo i ragazzini come prede del mio charme e le ragazzine ancora come principesse da salvare, che confusione!
Al liceo ho indossato la mia prima maschera, nuova città, nuova scuola, nuovi compagni, il desiderio di accettazione era alle stelle, non potevo più essere un'anima sola, così ho cominciato ad assumere l'ideologia dell'anticonformismo e funzionava, risultavo interessante con quel mio modo strano di vestire, con quella musica troppo incasinata e quando ero lì lì per fare amicizia la vedo, più bella che mai: il mio primo amore non corrisposto, ma questa è un'altra storia.

Non sono sicura di aver fatto trasparire le mie sensazioni, sono stata molto sintetica lo so, ma non avendo i dettagli chiari ho sempre paura di mischiare la realtà con l'immaginazione, per questo abbiate pazienza e prendete per buono quel poco che ho scritto.

Vi lascio a questa giornata uggiosa con una canzone che cantavo spesso da piccina, fino a quando mio padre mi chiese "ma sai cosa sono i profilattici?"
http://www.youtube.com/watch?v=wzQZEUGxiD8

Presentazioni. (?)

Ricominciare a scrivere, il pensiero fisso di notti insonni ed eccomi qui.

Da piccola ho cominciato tanti diari segreti, ognuno abbandonato a metà ed ognuno con una presentazione che faceva da introduzione.
"Caro diario, io sono MarìClò ho 21 anni e blablabla..." beh.. stavolta sarà diverso.

In fin dei conti c'è ben poco di "segreto" in un blog su internet, anche se diciamocelo, abbiamo sempre avuto il desiderio nascosto che qualcuno leggesse i nostri pensieri più reconditi. Forse per stupire, incuriosire o più semplicemente perché a mancare era il coraggio di esporsi.
Ricordo che il mio argomento preferito è sempre stato l'amore, scrivevo del fantomatico principe azzurro, poi ogni volta c'era un bambino più bello degli altri, il soggetto cambiava di mese in mese. La cosa divertente è che non ero affatto onesta, non mi importava un fico secco dei maschietti, ma sapevo che quando qualcuno avrebbe letto il mio diario (ero convinta che l'avrebbero fatto) quel qualcuno sarebbe stato tranquillo. Era come se volessi proteggere gli altri dalla vera me.. e avrò avuto sì e no 8-9 anni.
Poi è arrivata l'adolescenza, l'argomento principale non è mai cambiato, ma gli ormoni si sono fatti sentire forti e chiari, essere disonesti stavolta non giovava, non me ne fregava più niente o almeno così credevo, ed è così che il "fantomatico principe azzurro" è diventato la "tipa che violenterei nel bagno del liceo", in senso buono ovviamente.
Il diario è stato trovato, tante lacrime e ciaociao, ho strappato tutto e non ho più scritto.
Fino ad ora.
Mi importa ancora di ciò che pensa la gente sia chiaro, vivo tutt'oggi tra questo bisogno di nascondermi e la voglia che scoprano tutto, ma oggi più che altro per stanchezza.

Il bisogno di scrivere è troppo forte, lo farò male, sbaglierò la punteggiatura, sulla quale ero fiscalissima sin da piccola, non ha importanza.
Ecco spiegato il motivo di questo blog.
Non so che piega prenderà, ma che importanza ha?
In ogni caso delle presentazioni non importa niente a nessuno, tanto meno a me che le uniche cose di cui sono certa sono solo quelle scritte sulla carta d'identità e anche lì qualche dubbio lo tirerei fuori ugualmente.